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Mag 09 2013

Riflessioni su Seveso 2013

I Campionati di Seveso mi hanno regalato tante emozioni !
Sabato non ho vissuto direttamente la gara, ma a casa attendevo trepidante i risultati sul mio telefono, puntualmente arrivati in tarda serata e ricchi di soddisfazioni!
Domenica invece c’ero e tante cose hanno arricchito il mio animo.
Colazione al palazzetto grazie ad alcune nostre mamme che hanno preparato le torte ed imbandito la tavola sugli spalti per atleti ed accompagnatori. Un gesto semplice ma ricco di gentilezza, indice di socializzazione e convivialità all’interno di un gruppo sportivo.
La comprensibile emozione di alcuni nostri giovani atleti, esordienti assoluti ad una finale.
La loro delusione mista a voglia di riscatto dopo un incontro perso mi ha commosso. Avranno modo di rifarsi perchè la voglia di riscattarsi li farà crescere e diventare più forti, e non solo nel judo !
L’emozione dei genitori, che sugli spalti provano molteplici sensazioni durante un incontro dei propri figli.
La paura per un infortunio che sembrava grave, ma che si è risolto fortunatamente in un grosso spavento. Forza Albertone !
La tenacia di chi ha gareggiato nonostante alcuni punti di sutura ad una mano, patendo il dolore, per non perdersi l’appuntamento della finale.
La gioia di chi ha vinto o ottenuto un risultato di qualsiasi livello.
La soddisfazione di chi ha lavorato un anno dietro le quinte e vede concretizzarsi stagione dopo stagione il tanto impegno e passione profusi giornalmente in palestra, che non vuol dire vincere medaglie o titoli, ma trasmettere la passione a tanti giovani allievi e vederli gareggiare senza la pretesa di risultati eclatanti. Perchè quel che conta è esserci a queste manifestazioni e portare avanti il nostro sogno.
Siete stati tutti bravi, al di là di ogni risultato.

Grazie agli amici di Sezzadio e Valenza, con i quali abbiamo intrapreso un percorso comune, per far crescere i nostri allievi, che sfocia nell’allenamento agonistico congiunto del martedì (siete tantissimi e motivatissimi – un’ora di shiai entusiasmante).

Grazie a tutti!

Infine un pensiero su Fabio Scarpinato. Domenica hai conquistato la cintura nera con il 3° posto nei Cadetti 60 kg, con 4 incontri vinti su 5 disputati.
Quanto hai desiderato questo traguardo? L’hai sfiorato l’anno scorso a Jesi per la UISP e mancato nelle varie qualifiche cadetti a Giaveno per la FIJLKAM. Non ti sei demoralizzato per questi intoppi di percorso e, per raggiungere il tuo obiettivo, per un anno intero ti sei allenato con impegno, sei stato sempre presente in palestra, hai gareggiato in tantissimi trofei di diverso livello per fare esperienza ed arrivare pronto all’appuntamento di domenica. Un anno con un solo obiettivo in mente e nel cuore.
E con tanta umiltà. L’umità che hai dimostrato nella semifinale, nella quale hai riconosciuto con la semplicità tipica delle persone d’altri tempi che l’ippon per il tuo avversario c’era. Punto. Che c’è di male a prendersi un ippon ? Altri avrebbero dato la colpa all’arbitro, per giustificarsi. Facile scaricare le colpe sugli altri. Tu no, non l’hai fatto. E la tua umiltà ti ha dato ancora più determinazione per vincere la finale del 3° posto coronando il tuo sogno sportivo e anche quello di tuo padre, che con grande passione ti sostiene e fa enormi sacrifici per portarti ovunque.

Chi ti scrive ha la cintura nera Fijlkam, raggiunta molto tempo fa come hai fatto tu, con impegno e passione. Non mi sono fermato a quel traguardo, ma ho proseguito per raggiungere altri obiettivi, per imparare cose nuove, per crescere sportivamente e “umanamente”. Come farai sicuramente anche tu.

Che differenza c’è dunque tra la mia cintura nera FIJLKAM e la tua cintura nera UISP ?

NESSUNA !

Perchè a qualificare una cintura nera non è solo la Federazione o Ente che la conferisce ma soprattutto la persona che la riceve ed indossa, i suoi valori umani ed etici, la sua passione per lo sport e la vita. Principi molto più importanti di una tecnica di judo ben fatta o di inutili chiacchiere da bar.

Bravo Fabio.

Te la sei meritata.